La storia della O di Giotto: quando la semplicità paga

La storia della O di Giotto: quando la semplicità paga

La storia della O di Giotto

La storia della O Di Giotto

Crocifisso di Giotto, S. Maria Novella, Firenze

 

La storia della O Di Giotto nasce dall’esigenza di Papa Bonifacio VIII che, all’inizio del 1300 era alla ricerca di un artista cui affidare il suo ritratto. Per la selezione del maestro d’arte decise di inviare in tutta la penisola degli uomini di fiducia. Giotto in quei giorni godeva della fama di esser l’autore del Crocifisso di S. Maria Novella a Firenze. Quell’opera fu il viatico per la scelta del Pontefice insieme ad un semplice cerchio. Durante l’incontro con il fiduciario del papa, il giovane pittore, per dar prova delle proprie abilità, disegnò un cerchio su un semplice foglio.

Il dialogo tra i due si svolse in modo altrettanto semplice. Come il temperamento dell’artista. Si racconta che Giotto non avesse una grande dialettica. Era un semplice pastorello. Cimabue lo scoprì per caso, osservando i disegni realizzati da Giotto su una roccia.

– Ecco il mio miglior dipinto!

-Non è possibile che non abbia nulla di meglio da darmi. Vuoi prendermi in giro?

-No, messere non ho altro da dare a Lei. Questo piacerà al Papa.

Il cerchio su tela viaggiò così fino a Roma e la semplicità della forma disegnata con disinvoltura furono sufficienti per Bonifacio VIII per comprendere le qualità dell’artista.

Un artista semplice e allo stesso tempo straordinario come il suo temperamento

L’artista va così a Roma e inizia a lavorare per il Papa come pure a Firenze e ad Assisi, dove si possono ammirare ancora oggi i suoi meravigliosi dipinti. Le sue scene, rappresentate quasi tutte in ambienti naturali, sono connotate da plasticità ottenuta con forti variazioni cromatiche. I suoi soggetti sacri sono quasi sempre caratterizzati da una grande espressività. Il suo stile, ripreso da altri pittori ha influenzato la tradizione pittorica italiana dei secoli a venire.

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La storia della O Di Giotto

Maestà degli Uffizi (Madonna di Ognissanti)

 

La storia della O Di Giotto

Giotto – Natività 1303-1305 circa, affresco, Cappella degli Scrovegni, Padova

 

La storia della O Di Giotto

2 Comments

  1. Prima del 1337, data della morte, ando a Milano presso Azzo Visconti, ma le opere di questa fase sono tutte scomparse. Rimase pero traccia della sua presenza soprattutto nell’influenza esercitata sui pittori lombardi del Trecento, come la Crocifissione della chiesa di San Gottardo in Corte. L’ultima opera fiorentina terminata dagli aiuti e la Cappella del Podesta del Bargello, dove e presente un ciclo di affreschi, oggi in cattivo stato di conservazione (anche per errati restauri ottocenteschi), che raffigura Storie della Maddalena ed Il Giudizio Universale. In questo ciclo e famoso il piu antico ritratto di Dante Alighieri, dipinto senza il tradizionale naso aquilino.