Accoglienza Sicura: le nostre misure contro la diffusione del Covid-19

Accoglienza Sicura: le nostre misure contro la diffusione del Covid-19

La nostra struttura aderisce al Protocollo Nazionale Accoglienza Sicura. Abbiamo intrapreso una serie di misure che hanno l’obiettivo di tutelare la salute degli ospiti e di garantire un’accoglienza in condizioni di sicurezza, senza per questo compromettere il comfort e la sostenibilità. Vogliamo quindi condividere con voi alcune delle linee guida alle quali ci atteniamo: – nella reception e negli altri ambienti comuni è sempre obbligatorio mantenere una distanza minima di 1,8 m e indossare correttamente la mascherina – troverete a vostra disposizione un gel alcolico per l’igiene delle mani e vi chiediamo di utilizzarlo ogni volta che entrate nella struttura – raccogliamo le informazioni necessarie per la registrazione in forma digitale – le chiavi delle camere vengono sanificate ad ogni cambio dell’ospite – le stanze vengono sanificate dopo ogni partenza – tutti gli elementi che vengono a contatto ripetuto con gli ospiti (maniglie, interruttori, telecomandi etc) vengono sanificati una volta al giorno – le griglie di ventilazione e le prese d’aria degli impianti di condizionamento vengono sanificate una volta al giorno – la colazione viene servita in camera – la biancheria viene sterilizzata ad ogni...
La Chimera del Museo Archeologico di Firenze

La Chimera del Museo Archeologico di Firenze

Tra le opere conservate presso il Museo Archeologico di Firenze la più famosa è senza dubbio la Chimera.Conosciamo meglio la sua storia. Il 15 novembre del 1533, durante alcuni lavori di scavo presso le mura della città di Arezzo, un statua in bronzo emerse dalla terra.Rappresentava un leone in posizione d’attacco, fauci spalancate e artigli all’infuori, con una testa di capra che gli spunta dalla schiena e la coda a forma di serpente.Si trattava di una scultura di origine etrusca, la cui storia millenaria affonda le radici nel mito e si trasforma poi in uno dei simboli del potere della famiglia dei Medici. La Chimera. Museo Archeologico Nazionale Nella mitologia greca la Chimera era un mostro a tre teste che distruggeva ogni cosa con le fiamme che uscivano dalle sue tre bocche.Fu stanata e uccisa dall’eroe Bellerofonte, che in sella al cavallo alato Pegaso riuscì a inserire la punta della sua lancia nelle fauci del mostro. Il fuoco fuse il metallo e la bestia morì soffocata. Bellerofonte cavalca Pegaso e uccide la Chimera Il mito fu conosciuto anche dagli Etruschi e la statua costituiva in origine un’offerta votiva al dio Tinia, la divinità corrispondente a Zeus e Giove.Probabilmente faceva parte di un gruppo scultoreo in cui era presente anche Bellerofonte, nell’atto di attaccare il mostro.L’opera venne realizzata nel IV secolo aC e più tardi fu sepolta per poterla preservare. Di essa si persero le tracce per secoli. La Chimera esposta a Palazzo Vecchio Appena rinvenuta, Cosimo I ne rivendicò il possesso. Il principe non rimase affascinato soltanto dal suo valore e dalla sua bellezza: il mostro era la perfetta...
La bistecca alla fiorentina

La bistecca alla fiorentina

Bistecca, ovvero la comanda più ordinata alle tavole dei ristoranti fiorentini. La richiesta della maggioranza delle persone che vengono nella nostra città è sempre la solita: dove vado a mangiare una bella bistecca? Intanto cerchiamo di capire di cosa si tratta e come mai è diventata uno degli emblemi di Firenze. Secondo Pellegrino Artusi, fiorentino d’adozione, il termine deriva dall’inglese beef-steak, che poi vuol dire “fetta di manzo”. La leggenda vuole che nel Cinquecento, in occasione di una festa che si teneva nei pressi di San Lorenzo, venisse distribuito al popolo un bue girato allo spiedo. Fra la gente sembra che vi fossero dei cittadini inglesi, che alla vista di quella carne cominciarono a gridare: “Beef steak! Beef steak!” per chiederne un pezzo. I fiorentini fecero presto a trasformare quella richiesta in “bistecca”. Prima di allora le bistecche, che avevano già una lunga storia, venivano chiamate “carbonate”, in virtù della loro cottura su una gratella ben calda con sotto la brace di carbone dolce, ardente ma senza fiamma. La sua qualità viene determinata da una serie di fattori: razza dell’animale, frollatura, tipo di cottura, temperatura di servizio, ma un elemento è imprescindibile: il taglio della carne. Per essere una “fiorentina” la bistecca deve essere nella costata, con filetto, controfiletto e l’osso in mezzo a T. Alla fine deve risultare al sangue al centro e ben arrostita in superficie: ricordate che non esiste una bistecca ben cotta, piuttosto cambiate piatto! E ricordate anche che il termine “fiorentina” è usato solo per la squadra di calcio, al cameriere si ordina una...
Gli eventi di marzo a Firenze: tradizioni, arte e gusto

Gli eventi di marzo a Firenze: tradizioni, arte e gusto

Gli eventi di marzo a Firenze Marzo segna l’inizio della primavera ed è da sempre considerato il mese della rinascita. Anche la città di Firenze, culla del Rinascimento, si prepara ad accogliere turisti e visitatori con una serie di eventi artistici e culturali, emblema di una forte identità che non smette mai di stupire. Il Capodanno fiorentino in SS. Annunziata Firenze ha festeggiato per secoli il Capodanno proprio in questo mese: il 25 marzo, giorno in cui la Chiesa celebra l’Annunciazione, fu infatti assunto come inizio del calendario cittadino. La ricorrenza è oggi ricordata con un corteo storico per le vie del centro fino alla Basilica della SS. Annunziata, dove un tempo le genti del contado si recavano a rendere omaggio all’effige della Madonna. Nascita di una Nazione a Palazzo Strozzi Anche i musei sembrano adeguarsi alla rinascita primaverile, presentando una nuova ed entusiasmante stagione di mostre. Dal 16 marzo Palazzo Strozzi ospita la mostra Nascita di una Nazione, un viaggio tra arte, politica e società nell’Italia tra gli anni Cinquanta e il Sessantotto. L’esposizione vede riunite insieme opere di artisti come Renato Guttuso, Lucio Fontana, Mario Schifano, protagonisti di un ventennio durante il quale prende forma una nuova idea di arte: dalla diatriba tra Realismo e Astrazione, passando dal trionfo dell’Arte Informale fino alle sperimentazioni del Pop e ai nuovi linguaggi dell’Arte Povera e del Concettuale. Taste alla Stazione Leopolda Non mancano in questo mese gli eventi gastronomici, tra i quali spicca Taste, il salone dedicato alle eccellenze del gusto: dal 10 al 12 marzo alla Stazione Leopolda si danno appuntamento i migliori operatori dell’alta gastronomia. Per tutta...
La storia della O di Giotto: quando la semplicità paga

La storia della O di Giotto: quando la semplicità paga

La storia della O di Giotto   La storia della O Di Giotto nasce dall’esigenza di Papa Bonifacio VIII che, all’inizio del 1300 era alla ricerca di un artista cui affidare il suo ritratto. Per la selezione del maestro d’arte decise di inviare in tutta la penisola degli uomini di fiducia. Giotto in quei giorni godeva della fama di esser l’autore del Crocifisso di S. Maria Novella a Firenze. Quell’opera fu il viatico per la scelta del Pontefice insieme ad un semplice cerchio. Durante l’incontro con il fiduciario del papa, il giovane pittore, per dar prova delle proprie abilità, disegnò un cerchio su un semplice foglio. Il dialogo tra i due si svolse in modo altrettanto semplice. Come il temperamento dell’artista. Si racconta che Giotto non avesse una grande dialettica. Era un semplice pastorello. Cimabue lo scoprì per caso, osservando i disegni realizzati da Giotto su una roccia. – Ecco il mio miglior dipinto! -Non è possibile che non abbia nulla di meglio da darmi. Vuoi prendermi in giro? -No, messere non ho altro da dare a Lei. Questo piacerà al Papa. Il cerchio su tela viaggiò così fino a Roma e la semplicità della forma disegnata con disinvoltura furono sufficienti per Bonifacio VIII per comprendere le qualità dell’artista. Un artista semplice e allo stesso tempo straordinario come il suo temperamento L’artista va così a Roma e inizia a lavorare per il Papa come pure a Firenze e ad Assisi, dove si possono ammirare ancora oggi i suoi meravigliosi dipinti. Le sue scene, rappresentate quasi tutte in ambienti naturali, sono connotate da plasticità ottenuta con forti variazioni cromatiche. I suoi soggetti sacri sono quasi sempre caratterizzati...
Mercato Centrale di Firenze: chilometro zero e tradizione italiana

Mercato Centrale di Firenze: chilometro zero e tradizione italiana

Mercato Centrale di Firenze: un’esperienza da provare Il Mercato Centrale di Firenze è un luogo da visitare, sia per l’atmosfera di vita quotidiana che si respira tra i locali che fanno la spesa per la famiglia sia perché rappresenta un’ottima opportunità per provare cibo pronto a prezzi accessibili. L’inaugurazione del nuovo mercato centrale risale ormai a tre anni fa, ma la filosofia che ha accompagnato la sua realizzazione resiste più forte che mai. La trasformazione da luogo di vendita di “materie prime” per la cucina in un’esperienza sensoriale sul cibo a chilometro zero si è compiuta in una formula vincente in termini di apprezzamento dei clienti e un conseguente fatturato che fa invidia agli esercizi del centro storico. Il mercato centrale è oggi una realtà che apre le porte sette giorni su sette dalle 10.00 del mattino alle 24.00. E per essere sempre connessi, il wi-fi è gratuito con la password che si prende al punto informativo in loco. Tutte le botteghe hanno l’artigianalità come punto centrale della produzione, oltre che la tradizione, l’attenta selezione degli ingredienti, la genuinità dei prodotti in vendita. Il mercato è una vetrina eccellente della produzione alimentare toscana ed italiana: pesce, fritto e polpette, frutta e verdure, carne e salumi, macelleria fiorentina, torrefazione, tramezzini, lampredotto, mozzarella di bufala, formaggi, pane, pasticceria, cioccolato, gelato, pasta fresca.  ...